C’era una volta la propaganda
- infotuttorotto
- 17 giu 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Covid, clima, guerre. Tra ipocrisia e narrazione di convenienza.

Ipocrisia e Incoerenza nella Politica Occidentale: Una Linea di Contraddizioni tra Pandemia, Cambiamento Climatico e Conflitti Internazionali
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COVID? Dobbiamo proteggere la salute del mondo!
EMERGENZA CLIMATICA? Dobbiamo proteggere la salute del mondo!
POTENZIALI GUERRE TERMONUCLEARI SU VASTA SCALA? Ma su dai, che volete che facciano due o tre (o di più) bombe termonucleari alla salute del mondo?
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Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a una serie di crisi globali (naturali o progettate che siano) che hanno messo in luce alcune evidenti contraddizioni nelle politiche adottate dalle nazioni occidentali.
Queste incoerenze non solo rivelano una certa ipocrisia, ma sollevano anche domande sulla reale priorità data alla salute e alla sicurezza della popolazione mondiale.
Esaminiamo queste contraddizioni attraverso tre questioni principali: la pandemia di COVID-19, il cambiamento climatico e i conflitti internazionali, come la guerra tra Ucraina e Russia e quella tra Israele e Palestina.
1. Pandemia e Salute Pubblica
Durante la pandemia di COVID-19, le autorità occidentali hanno proclamato il loro impegno per la protezione della salute pubblica. Misure drastiche, come i lockdown e le campagne di vaccinazione di massa, misure restrittive estremiste sono state implementate con l'intento dichiarato di salvaguardare la popolazione.
Tuttavia, queste misure hanno sollevato notevoli polemiche, specialmente in merito ai vaccini, i cui effetti collaterali sono ancora, quantomeno e come minimo, oggetto di discussione.
Nonostante la retorica di protezione della salute pubblica, le reazioni ai problemi emersi post-vaccinazione sembrano sminuire la gravità delle preoccupazioni di una crescente parte della popolazione, mettendo in discussione la sincerità delle autorità nel loro proclamato impegno.
In ogni caso, la nazione che ci racconta di quanto tutti questi sacrifici siano stati necessari e fatti per un amore incondizionato verso la salute dei popoli continua (per una maggiore comprensione del nostro punto di vista, ampiamente documentato, a riguardo della questione pandemia, vi rimandiamo ai nostri articoli precedenti).
2. Cambiamento Climatico e Salute/Sopravvivenza di tutta l’Umanità
Parallelamente (e ancora da prima, in modo esponenzialmente crescente, seppur sempre fallimentare), il cambiamento climatico è stato presentato come una minaccia esistenziale per l'umanità.
I governi occidentali hanno spinto e spingono sempre più verso irrealistiche politiche ambientaliste rigorose, sostenendo che l'inquinamento e il riscaldamento globale rappresentano pericoli immediati e a lungo termine per la salute pubblica e la sopravvivenza umana.
Questa narrativa, seppur oggetto di dibattito sulla sua validità, mostra un chiaro intento di apparente protezione del benessere globale. Tuttavia, la reale implementazione di queste politiche spesso sembra più orientata a processi economico-politici piuttosto che a una genuina preoccupazione per l’ambiente e la salute della popolazione (anche in questo caso vi rimandiamo ai nostri articoli a riguardo per un approfondimento).
3. Conflitti Internazionali: Ucraina-Russia e Israele-Palestina
La contraddizione e ipocrisia oggi più evidente emerge quando si confrontano gli approcci delle nazioni occidentali, falsamente umanitari, alle due tematiche qui sopra riportate con l'approccio alle attuali guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina.
Nonostante la potenziale minaccia di una guerra nucleare globale e le catastrofiche conseguenze che essa comporterebbe, le stesse nazioni che si sono mostrate zelanti nel proteggere la salute pubblica durante la pandemia e nel combattere il cambiamento climatico, sembrano stranamente indifferenti, di fatto, al rischio di un conflitto nucleare, continuando a discutere di invasori e invasi e di diritti morali di vendetta perpetua, piuttosto che cercare soluzioni effettive ed efficaci per concludere stermini altrimenti senza potenziale fine, da entrambe le parti.
Le conseguenze di una tale guerra sarebbero devastanti: fallout radioattivi, (reali) danni climatici permanenti, morte e sofferenza su scala globale, effetti economici disastrosi e un impatto inimmaginabile sulla qualità della vita dei sopravvissuti.
Se non vogliamo scomodare la questione termonucleare, possiamo comunque scomodare le decine di migliaia di morti innocenti di cui non si parla mai se non sussurrando timidamente qualcosa solo per poter dire di averlo fatto. Anche in questo caso le vite umane sembrano avere un peso del tutto irrilevante.
L'apparente mancanza di urgenza e di azioni concrete per prevenire un conflitto di tale portata mette in luce un'incoerenza profonda. Se la protezione della popolazione mondiale fosse davvero una priorità, ci aspetteremmo un impegno altrettanto vigoroso per risolvere questi conflitti e prevenire l'uso di armi nucleari, nonché le stragi di innocenti, così come fu per la pandemia ed è tuttora per il cambiamento climatico.
Tuttavia, la realtà mostra un quadro diverso, in cui le priorità sembrano dettate più da interessi geopolitici, economici e di mantenimento del potere che dalla genuina preoccupazione per la sicurezza e la salute globale.
Ma quindi?
Le contraddizioni nelle narrative occidentali rispetto alla pandemia, al cambiamento climatico e ai conflitti internazionali sollevano dubbi sulla reale priorità data alla protezione della popolazione mondiale.
Queste incoerenze rivelano un'ipocrisia che mette in seria discussione la sincerità delle autorità nel loro proclamato impegno per il benessere dell'umanità.
È essenziale che sia le popolazioni civili che i decisori politici riflettano su queste contraddizioni e lavorino per una coerenza che metta davvero al centro la salute e la sicurezza globale, al di là degli interessi politici ed economici contingenti.
Sappiamo di chiedere qualcosa di estremamente improbabile, per non dire impossibile, ma stiamo cercando di mettere in luce una visione razionale che, a nostro parere, dovrebbe risultare ovvia ai più ma che così, apparentemente, non è.
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