Mentana e Segre: L’Olocausto non giustifica altri crimini di guerra
- infotuttorotto
- 29 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
La banalizzazione del male

Gentili Enrico Mentana e Liliana Segre
Negli ultimi giorni, il dibattito attorno alle parole di Liliana Segre, una delle poche sopravvissute all’Olocausto, ha sollevato interrogativi importanti, soprattutto in seguito ai suoi post sui social media, signor Mentana. Segre ha definito una "bestemmia" il confronto tra il genocidio di cui fu vittima la sua famiglia e le azioni militari di Israele. Tuttavia, è fondamentale ricordare che nessuna figura, per quanto rispettata, è immune da critica.
In primo luogo, Liliana Segre non è una divinità incriticabile. La sua esperienza personale è incommensurabile, ma questo non le conferisce un’autorità suprema su questioni politiche complesse. Il dialogo e il dissenso sono essenziali in una democrazia, e chi critica le operazioni militari di uno Stato non deve essere automaticamente derubricato a "abiezione morale".
In secondo luogo, il fatto che Segre e la sua famiglia abbiano subito ingiustizie terribili non conferisce loro una superiorità morale rispetto ad altri. Ogni crimine di guerra, indipendentemente dal contesto, deve essere condannato. Utilizzare l’Olocausto come scudo per giustificare azioni attuali è inaccettabile e rischia di sminuire la memoria di ciò che è avvenuto.
Definire bestemmia il dissenso nei confronti di un’operazione militare significa paragonare uno Stato a una divinità, una concezione che non trova spazio in una società civile. La critica deve sempre essere possibile; il rifiuto di essa è un passo verso l’assolutismo.
Infine, strumentalizzare l’Olocausto e l’antisemitismo per giustificare le azioni di Israele è aberrante. Questo non solo distorce la memoria delle vittime, ma riduce il dramma dell’Olocausto a un argomento di propaganda. Il vero grado zero dell’abiezione morale risiede nell’uso della sofferenza storica per legittimare violenze contemporanee.
Nessuno giustifica le atrocità dell’Olocausto, né si intende minimizzare lo scempio nazista. Tuttavia, è cruciale riconoscere che il dolore e le ingiustizie subite da un popolo non possono giustificare lo sterminio di altri. Le decine di migliaia di vittime innocenti in Libano e a Gaza non possono essere ignorate nel nome di una presunta superiorità morale. La vera compassione richiede che ci si opponga a tutte le forme di violenza, in qualsiasi contesto.
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