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L’intelligenza artificiale è intelligente?

  • infotuttorotto
  • 8 giu 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

È irrilevante, vediamo perché.


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La discussione su questo punto non può che portare alla sottovalutazione dell’effettivo potenziale problema.



Prima di iniziare, una doverosa premessa per precisare la nostra non contrarietà all’uso di intelligenza artificiale di per sé, quanto più un desiderio di discutere su un trend di discussione, e di approfondire alcune criticità sulla questione. Noi siamo favorevoli ad un uso consapevole e regolamentato di una intelligenza artificiale a misura di uomo, nell’accezione di supporto e velocizzazione di processi umani. Andiamo ora alla discussione anticipata dal titolo di questo articolo.


In moltissimi, sui vari canali di discussione di attualità online, che siano testate giornalistiche o canali YouTube, stanno discutendo per venire a capo di un dilemma a nostro avviso del tutto irrilevante , ovvero tentare di stabilire se l'intelligenza artificiale sia effettivamente intelligente o meno.


La questione per è che il punto di discussione non dovrebbe affatto essere questo. Dovremmo, invece, concentrarci su ciò di cui è capace l'intelligenza artificiale e sulle conseguenze di ciò.


Che l'IA possa essere considerata "vera" intelligenza è irrilevante. Ciò che conta è che l'IA evolverà (se già non lo avesse fatto) fino a un punto in cui supererà le nostre capacità. Possiamo chiamarla come vogliamo, ma alla fine sarà più efficace ed efficiente di noi nel comprendere, elaborare, produrre e gestire un numero incalcolabile di possibili eventualità.


Le implicazioni di questa evoluzione sono molto più critiche rispetto alla questione semantica dell'intelligenza.

Uno degli impatti più significativi, nell’immediato, dell'IA riguarda ovviamente i lavoratori. L'automazione e i processi guidati dall'IA stanno trasformando le industrie, con il potenziale di sostituire molti lavori e alterare il panorama della forza lavoro. Mentre alcuni lavori spariranno, ne emergeranno di nuovi, ma la transizione potrebbe essere dirompente. I lavoratori dovranno adattarsi a nuove competenze e ruoli, e ci sarà una necessità crescente di formazione continua, con tutte le problematiche organizzative e riorganizzative del caso.


Un'altra preoccupazione riguarda le informazioni verificate e i deepfake. Man mano che l'IA diventa più avanzata, sarà sempre più difficile distinguere tra contenuti reali e falsi. Questo potrebbe ulteriormente minare la credibilità nei media e nelle fonti di informazione (a nostro avviso già in caduta libera), rendendo difficile discernere la verità dalla manipolazione. I deepfake, ad esempio, possono creare video e audio falsificati così realistici da ingannare anche gli esperti, con conseguenze potenzialmente pericolose per la politica, la sicurezza e la società in generale.


Inoltre, esiste il rischio che le informazioni possano essere più efficacemente controllate e manipolate (proprio perché già ora lo sono). Se i sistemi di IA sono governati da qualche minoranza in grado di gestirne l’attività, potrebbero filtrare e fornire solo le informazioni autorizzate. Questa disseminazione controllata delle informazioni potrebbe portarci a formare le nostre idee e conoscenze basandoci su contenuti limitati e manipolati.


Come dicevamo poco fa, ciò già avviene oggi, con sistemi di shadow banning (rendere irreperibili o quasi determinati contenuti), di algoritmi selettivi, di mass media managing e così via, ma con un sistema centralizzato, o quasi, di AI questi potrebbe divenire ancora più potente.


È abbastanza strano, per non dire altro, vedere persone pubblicamente conosciute e intelligenti discutere se l'IA sia davvero intelligente, poiché questo semplifica eccessivamente le questioni più ampie e urgenti; questo tipo di discussione distrae dalle vere conseguenze dell'evoluzione dell'IA ed odora lievemente di gatekeeping.


Piuttosto quindi che dibattere sulla natura e la definizione assoluta dell'intelligenza, dovremmo concentrarci su come prevenire, gestire e/o mitigare gli impatti dell'IA sulla nostra società. L'idea che poche entità possano controllare le informazioni disponibili è inquietante e potenzialmente pericolosa per la democrazia e la libertà di pensiero.


In sintesi e per concludere, il dibattito non dovrebbe riguardare se l'IA sia veramente intelligente, ma piuttosto le profonde implicazioni che l'IA avrà sulla nostra società, sulla forza lavoro, sull'integrità delle informazioni e sul potenziale controllo delle informazioni. Questi sono i problemi critici che dobbiamo affrontare mentre l'IA continua ad avanzare. La nostra capacità di adattarci e di gestire queste sfide determinerà il futuro del nostro rapporto con l'intelligenza artificiale.








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