Se il troppo non è mai troppo. Olimpiadi o cosa?
- infotuttorotto
- 28 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Ormai si è persa ogni dignità e rispetto.

Quando e a che punto sarà possibile parlare di limiti superati?
Avrete visto tutti, o quasi, la cerimonia di apertura delle olimpiadi.
Avrete visto tutti (o quasi), quindi, quella inutile pagliacciata e carnevalata raccapricciante, volgare e gratuitamente degradante della “parodia” dell’ultima cena (in cui, per altro, hanno coinvolto una bambina, in mezzo a questo spettacolo agghiacciante e volgare, per non dire altro).

Teniamoci brevi: In un evento sportivo di carattere storico, millenario, semplicemente:
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Perché gli organizzatori hanno sentito il bisogno di dissacrare un’opera d’arte dal carattere esplicitamente religioso?
Che cosa stanno esattamente promuovendo con questa pagliacciata? La celebrazione di cosa, esattamente, ad ogni costo?
Veramente gli organizzatori delle olimpiadi non hanno saputo pensare a un’idea migliore, più originale, magari rispettosa di tutti, per celebrare quella che loro chiamano uguaglianza?
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Quel rispetto e persino quella celebrazione che sbandierano a tutti i costi di volere, senza se e senza ma, per le persone transessuali, obese, omosessuali e via discorrendo, perché non riescono a manifestarli nei confronti degli altri diversi da loro? Perché dovere mancare di rispetto a chi è religioso, o a chi semplicemente non ha vedute estreme e volgari come quelle qui rappresentate?
Questa propaganda LGBTQI+ che ovviamente segue un’agenda estremamente ben strutturata e ormai così palese e ridicola che è imbarazzante sapere che davvero ci sia chi non la veda.
È imbarazzante e preoccupante vedere come delle persone chiedono ed esigono un rispetto che loro stesse per prime non sono disposte a dare agli altri se non la pensano esattamente come loro.
È imbarazzante e preoccupante vedere che ormai il limite di ciò che si può fare viene spostato sempre un po’ là, ponendo la naturale domanda di quando sarà il limite del limite.
Come avevamo già concluso in un nostro articolo passato, la risposta dovrebbe essere tanto ovvia quanto semplice:
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I diritti umani vanno concessi a tutti ugualmente, il rispetto va guadagnato ed è una scelta personale, non è un atto dovuto. La gente rispetta o non rispetta chi vuole, concesso il fatto che mai la mancanza di rispetto possa trasformarsi in atti di violenza e/o aggressione/violenza/discriminazione nei diritti (qualora non vi siano, come è sempre stato, casi per i quali è prevista la tutela giuridica da parte terzi). Deve essere sempre comunque legittimo dissentire da qualsiasi posizione degli altri a livello ideologico, poiché questo rientra nella libertà individuale di espressione e pensiero.
Chi chiede la libertà di poter esprimere le proprie opinioni, deve necessariamente consentire all’altro di esprimere anche la propria opinione, anche quando contraria in modo radicale.
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Purtroppo stiamo sognando, come sempre o quasi, ma queste riflessioni sono necessarie e non possiamo non condividerle con il nostro, seppur microscopico, pubblico.
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